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Alessandro Busi Psicoterapeuta Padova

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Tag: responsabilità

La riscoperta delle parole #9: Concretezza

13 luglio 20209 luglio 2020

Una cosa che mi è capitato di sentirmi dire varie volte è che la psicologia e la psicoterapia non siano concrete.
La medicina è concreta, l’ingegneria di certo, l’ecologia perfino, ma la psicologia e la psicoterapia non possono esserlo perché si occupano di pensieri e di emozioni, di come diamo senso a quello che viviamo e di come possiamo cambiare. 

Questo modo di vedere si tramuta per molti in uno scoglio non da poco, quando sentono che qualcosa non va nelle proprie vite, ma sentono anche di non poter chiedere un aiuto perché: insomma, non è mica un problema concreto!

Allora mi chiedo: se sono concreti il mondo in cui ci troviamo, le case che abitiamo e le auto che guidiamo; se queste case e questo mondo li viviamo con dei corpi concreti anche loro… come è possibile che l’esperienza che facciamo di tutte queste cose non sia concreta?

Non è concreta l’emozione che proviamo quando nasce o quando muore una persona che amiamo? Non è concreto quell’amore? 
Ma pensiamo anche all’odio, al rancore, alla solitudine, alla paura di fallire e al desiderio di rischiare, all’immaginazione dei progetti di vita e all’ostinazione nel portarli avanti e al dolore nel doverli modificare e alla soddisfazione nel ritrovarli cambiati ma comunque nostri.

Ecco perché la parola che voglio riscoprire è concretezza, perché ci meritiamo di utilizzarla in modo più ampio, per esempio chiedendoci: come cambierebbe il mio modo di vivere le emozioni e i pensieri se iniziassi a dirmi che sono concreti?

Sono convinto che, se può essere utile nei momenti di serenità, avrebbe un effetto tanto più forte quando siamo in crisi, perché potremmo quantomeno smettere di incolparci di stare male per qualcosa che è solo nella nostra testa, o di dirci che si tratta solo di emozioni e idee, mentre potremmo iniziare a dirci: ok, sono nella mia testa e proprio perché sono nella mia testa e con la mia testa io do senso a quello che vivo, allora è importante che me ne occupi.

Non solo. Sono anche convinto che vedere concretezza in quello che pensiamo e proviamo, ce ne farebbe sentire maggiormente anche la responsabilità, per cui non potremmo più accantonare, ma ci troveremmo più facilmente a chiederci: come voglio e mi sento di cambiare? In che direzione?

Perché alla fine, se concreta è l’esperienza che viviamo, che è fatta dal mondo che ci circonda, dal corpo che siamo, dalle relazioni che abitiamo, dai punti di vista che assumiamo, dalle emozioni che proviamo, dai desideri che custodiamo, allora concreti diventano anche cambiamenti a cui ci possiamo affacciare.

Alessandro Busi
psicologo e psicoterapeuta
Padova, Mestrino e su Skype

Le precedenti parole riscoperte sono: attesa, quasi, vulnerabilità, come se, relazione, virtuale, anche e compromesso.

La vita in relazione: DPCM 8 marzo, psicoterapia e responsabilità [EDIT 12 marzo]

9 marzo 202017 marzo 20201 commento

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Stiamo vivendo un momento difficile, in cui ognuno di noi fatica a capire come ci si deve comportare, cosa è necessario fare, cosa si può evitare. Le informazioni che ci arrivano sono tante e spesso minacciano le nostre abitudini e aspettative verso il futuro. Questo dà preoccupazione, ansia: desiderio a volte di esagerare, altre volte di far finta che non stia succedendo nulla.
È comprensibile, di fronte alla paura forte spesso reagiamo così. Ma possiamo anche provare a fare qualcosa di diverso.
Fermiamoci un momento e pensiamo a quello che ci sta succedendo.
L’emergenza sanitaria è qualcosa che nessuno si poteva aspettare, che spaventa, e che ci impone di ripensare in parte alle nostre azioni abituali, quantomeno per un periodo.
Ma noi non siamo abituati ad avere delle limitazioni, tanto meno alla nostra libertà di movimento. Eppure ci sono situazioni in cui è necessario pensare alla salute di tutti: ricordarci che, anche quando siamo soli, siamo sempre inseriti nelle maglie delle relazioni.
Questo può essere limitante, è innegabile, ma che altro può essere?
Ogni nuovo vincolo ci impone di pensare a nuove possibilità, ci impone di chiederci

Cosa posso fare dentro questi nuovi vincoli?
A cosa posso rinunciare ora per rinunciare meno in futuro?
Come posso stare assieme agli altri in modo diverso?

E quindi di ricordarci che, se siamo responsabili delle nostre azioni, vuol dire anche che abbiamo libertà di scelta.

Questo vale per tutto, perciò vale anche per la psicoterapia. Siccome la situazione è delicata, divido tre punti importanti, nella speranza di essere chiaro:

  • con il DPCM – Decreto delPresidente del Consiglio dei Ministri – dell’8 marzo e con l’aggiornamento del 9 marzo e quello ulteriore del 12 marzo è ancora possibile svolgere la psicoterapia individuale e di coppia via Skype e anche nei miei studi di Padova, Mestrino – grazie al fatto che entrambi gli studi permettono di garantire le norme igienico sanitarie suggerite dall’Istituto superiore della Sanità;
  • nel decreto i divieti assoluti di movimento riguardano chi sta male*, e proprio per questo è richiesto a tutti di assumersi la responsabilità di ridurre al minimo gli spostamenti solo per ragioni di lavoro, sanitarie (fra cui rientra la psicoterapia) ed emergenze. Seguendo quel principio di responsabilità personale e sociale che dicevo prima, con tutti i miei pazienti valuteremo di effettuare i colloqui su Skype. Solo in casi di necessità, li svolgeremo di persona. In questo secondo caso, chi verrà in studio dovrà produrre un’autocertificazione in cui dichiara le ragioni del proprio viaggio (qui la nota del Ministero degli Interni) da esibire in caso di controlli. Sarà possibile anche rilasciare un certificato con data e ora del colloquio da poter esibire in allegato;
  • Con le stesse attenzioni alla responsabilità, ci muoveremo anche con chi vuole iniziare un nuovo percorso. La via privilegiata sarà la terapia via Skype, mentre gli incontri di persona a Padova e Mestrino saranno per queste due settimane marginali. Chi desidera fissare un primo colloquio o volesse chiedere informazioni mi può contattare al 3275389290, via email alessandrobusi.psy@gmail.com, oppure tramite il mio account di Guidapsicologi.

Proviamo a rendere questa situazione meno scomoda e duratura possibile: ci vuole un po’ di impegno da parte di tutti e ricordarci che una cosa che contraddistingue noi esseri umani è la capacità di cambiare per far fronte alle avversità. E proprio questo è quello che si fa in psicoterapia: costruire strade nuove per vivere diversamente anche le situazioni più difficili; riscoprirci liberi di scegliere.

Alessandro Busi
psicoterapeuta a Padova, Mestrino e via Skype

* Chi dovesse sentire anche lievi sintomi riconducibili all’influenza, quindi simili a quelli del Covid-19, oppure riconducibili a quelli del Coronavirus, oltre a contattare telefonicamente il proprio medico di base e i numeri dedicati, è invece tenuto a restare in casa. In questo caso, sarà possibile continuare i percorsi di psicoterapia via Skype, garantendo quindi un sostegno anche in una situazione non certo facile.

NB: con il procedere delle novità, aggiornerò il post in modo da rendere le informazioni più complete possibili.

CONTATTI

3275389290 alessandrobusi.psy@gmail.com

Padova

Via Altinate 128, 35121, Padova

Online

Su Skype 

Alessandro Busi Psicoterapeuta Padova

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Dott. Alessandro Busi psicologo-psicoterapeuta

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